venerdì, Aprile 19, 2024
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La corazza emotiva

Siamo esseri umani e per questo ci sentiamo spesso vulnerabili. Per contrastare questa vulnerabilità, creiamo una corazza emotiva che si traduce in tensioni croniche nel corpo. Il corpo infatti trattiene ogni ricordo piacevole e spiacevole, resta imbrigliato in ogni cellula, costruendo la nostra fisicità. Una spalla curva, immobilizzata dalla tensione è il risultato di un’emozione, così il nostro portamento, il nostro sguardo, ogni cosa visibile del nostro essere è dato da quello che abbiamo dentro. Le nostre emozioni, i nostri sentimenti si traducono in tensioni muscolari, rigidità articolari o muscolari a causa del nostro desiderio di resistere o mascherare le sensazioni indesiderate. La nostra vulnerabilità non ci piace e cerchiamo di sopprimerla invece di accettarla e più lo facciamo, più blocchi a livello energetico riusciamo a creare.

Questo fa si che ci perdiamo tutto ciò che di bello ci circonda, perdiamo energia vitale e proviamo a riacquistarla attraverso palliativi come dolci, sigarette, farmaci, alcol, così tutto quello che di bello la vita potrebbe offrire, viene offuscato da un velo.

Un accettazione dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni, potrebbe portarci rapidamente verso un modo di vivere più soddisfacente e soprattutto appagante dal punto di vista fisico ed emotivo.

Ci sono persone che non riescono a godere di nulla, prese come sono dal desiderio costante di un obiettivo da raggiungere, perennemente preoccupate dal futuro, agganciate al passato, piene di rabbia verso tutto e verso tutti. Altri che si lamentano costantemente in ogni situazione, attribuendo spesso la causa a fonti esterne, piuttosto che guardarsi dentro.

La nostra insoddisfazione non nasce dagli altri. Possiamo avere accanto le persone peggiori del mondo, ma le sensazioni negative sono prodotte da noi. Non dovremmo proiettare i nostri sentimenti sugli altri, il modo in cui ci sentiamo non dipende da loro, ma solo ed esclusivamente da noi. Se abbiamo l’abitudine di dire frasi del tipo: “mi fa sentire arrabbiato, mi rendi furioso, mi fai temere…, mi metti angoscia” vuol dire che siamo arrabbiati, furiosi o angosciati indipendentemente da chi ci sta intorno.

Il primo passo da fare è accettare di provare un’emozione anche negativa, guardarla e accettarla come una parte di noi in quell’istante.

Solo in questo modo si può raggiungere una felicità incondizionata che ci porta ad essere felici a prescindere da tutto. Accettando ed amando tutte le nostre emozioni, arriviamo ad amare noi stessi e solo questo può renderci felici e grati.Concentriamoci su ciò che proviamo qui ed ora e vediamo come procedere per ripristinare una condizione di equilibrio nella nostra vita emotiva eliminando anche le tensioni corporee che a lungo andare possono distruggerci.

La paura

E’ l’emozione più forte che provoca il maggior numero di tensioni e patologie. Possiamo aver paura senza neanche rendercene conto, paura di vivere, paura di affrontare la gente, possiamo essere vittime di uno stato costante di paura e non rendercene conto. La paura è salutare se può salvarci la vita, quando interviene per brevi istanti in caso di pericolo immediato. Vivere nella paura può uccidere.

L’individuo che ha paura, è insicuro, indeciso, procede a tentoni nella vita, va avanti, poi fa retromarcia, è sfiduciato, sospettoso, a volte disperato. Prigioniero delle sue paure, cerca disperatamente di non darlo a vedere, spesso cerca di apparire iper sicuro di sè, a volte arrogante. Può soffrire di fobie o attacchi di panico.Gli organi che vengono colpiti sono la vescica e il rene, i due chakra bloccati sono il chakra della radice e il secondo chakra.

Scoprire e accettare di aver paura, diventa fondamentale per tornare a vivere

Lo yoga e la meditazione sono due delle basi fondamentali per ricreare la condizione ottimale

Punti da trattare con digitopressione

 

 

 

 

Per accettare e superare paure, fobie, attacchi di panico è indicata la respirazione addominale

 

La rabbia

Qualunque ne sia la motivazione bisogna lasciarla andare. Chi prova rabbia nei confronti di qualcuno è sempre ancorato al passato e continua ad attribuire ad altri la causa del suo sentimento devastante. la rabbia è causa di reazioni impulsive e inefficaci se espressa, di danni ben più gravi se repressa. Danneggia il cuore, il fegato e provoca frustrazione, amarezza, incapacità di perdonare. Per uscire dalla spirale di rabbia, dobbiamo perdonare mentalmente chi è causa della nostra rabbia e poi noi stessi per aver permesso che qualcuno ci abbia fatto arrabbiare. Non è necessario disperdere la nostra energia.

Per attenuare e accettare la rabbia

Punti da trattare

 

 

 

 

Prendere a pugni un sacco o un cuscino

Cantare a squarciagola o gridare

 

Sentirsi feriti

E’ il fardello più pesante da portare, ci si sente soli, colpevoli e inadeguati. Ancora una volta appare come nella paura la sensazione di vulnerabilità, che ci fa sentire sfruttati, affranti. La corazza che ci costruiamo sul corpo diventa davvero impenetrabile, le spalle si chiudono, la mente si offusca, si dà l’avvio a svariate sensazioni secondariecome delusione, vergogna, tristezza estrema. Il sentirsi ferito porta danni al cuore e all’intestino tenue. Anche questo sentimento può essere eliminato solo con il perdono. Riuscire a portare le nostre ferite senza sentirci delle vittime, porta a liberarsi di questa sensazione. Nessuno ha il diritto di offuscare la nostra felicità.

Punti da trattare

 

 

 

 

La preoccupazione

Questa emozione reca in sè una parte di paura. Chi è preoccupato ha comunque paura di qualcosa che non è successo ma che potrebbe accadere. Una sensazione più blanda rispetto alla paura, ma non per questo meno dannosa a livello energetico. Danneggia lo stomaco, la milza e il pancreas, influisce sull’autostima, e non ci ancora certo al presente!

I punti da trattare

 

 

 

 

Il dolore

E’ quasi sempre legato al distacco da qualcosa o qualcuno che amiamo. Dal nostro attaccamento nasce questa condizione. Superare il dolore è difficilissimo se non si comprende che niente e nessuno è perso per sempre e che se riuscissimo ad accettare i meccanismi attraverso cui opera l’universo, tutto sarebbe più accettabile. Chi non supera il dolore è in lotta con il passato e può trovare sfogo nell’alcool e nelle droghe. Il dolore distrugge i polmoni e il colon, irrigidisce tutto l’organismo, provocando gravi problemi alle ossa e alle articolazioni

Punti da trattare

 

 

 

 

L’accettazione delle emozioni, così come la liberazione dei blocchi fisici ed emotivi è qualcosa che può richiedere anni o che può avvenire in un istante. A volte basta un niente, una scintilla per ritrovarsi e provare quella sensazione del qui e ora. Può essere una giornata di sole, una persona, un libro, un sorriso o qualunque altra cosa che pur proveniente dall’esterno ci arriva dritta al cuore oppure possiamo essere noi stessi a riprendere in mano la nostra vita, provando una sensazione di appagamento e felicità totale, indipendentemente dalle condizioni esterne. E soltanto allora potremo dire finalmente di essere vivi.

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