Rayas, Tamas, Sattva
La civilta occidentale ha un’enorme disponibilità di cibo, ma non per questo la nostra dieta è equilibrata e salutare.
Gli alimenti che assumiamo non sono solo determinanti a livello fisico, ma intervenendo sulle funzioni biochimiche influenzano anche lo stato mentale
La salute fisica è infatti direttamente collegata al delicato equilibrio delle tre energie vitali, tridosha che vengono influenzate dalle emozioni, dalle condizioni di vita e dall’alimentazione che rappresenta il mezzo attraverso il quale correggere gli squilibri e ripristinare salute e benessere fisico e mentale.
Le tre energie o DOSHA sono: VATA, principio del movimento, PITTA che presiede ai processi di trasformazione e KAPHA che è energia statica.
Etere + Aria= VATA : MOVIMENTO
Fuoco + Acqua= PITTA : TRASFORMAZIONE
Acqua + Terra= KHAPA : COESIONE
Esse agiscono in sinergia per governare le funzioni fisiologiche del nostro organismo, che come tutto il resto dell’universo è costituito da cinque elementi fondamentali. etere, aria, fuoco, acqua e terra che collaborano e interagiscono fra loro, dando luogo alle varie realtà materiali e a noi stessi.
Annamaya dosha, ossia il corpo fisico, significa letteralmente “involucro composto di cibo: la parte più grossolana del cibo ingerito viene eliminata con la digestione, la parte raffinata si trasforma in carne(muscoli e organi) la parte sottile diventa mente (sistema nervoso)
Per questo motivo le abitudini alimentari rivestono un’importanza fondamentale. Il cibo non è solo il carburante nella vita quotidiana, ma diventa parte integrante di noi.
Siamo letteralmente quello che mangiamo
L’ayurveda suddivide il cibo in tre qualita o guna
Sattva
lucidità, equilibrio
Rajas
dinamismo energia
Tamas
inerzia
Poiché i sapori influenzano i dosha, il sapore di un cibo è un fattore determinante per una dieta sana ed equilibrata anche se non si seguono strettamente i principi dell’ayurveda
Ad esempio una persona in cui predomini il dosha Tamas (energica e dinamica) avrà bisogno di cibi sattvici, cioè leggeri, freschi e nutrienti e tamasici, freddi pesanti e insipidi. L’esclusione della carne è di natura etica, per il rispetto dei principi della non violenza, ma anche per il contenuto delle proteine della carne che contenendo acido urico possono causare problemi alle articolazioni, reumatismi e artrosi.
Cibi sattvici
Sattva produce ojas, l’essenza più sottile che può essere estratta dal cibo. Letteralmente significa:forza, vitalità, energia. Possiamo considerare sattvico ogni cibo che viene preparato con alimenti freschi e biologici, privo di additivi e conservanti .I cibi sattvici producono alcali e sono i cibi di qualità più elevata. Aiutano a mantenere il corpo in buona salute, ne aumentano la forza e il vigore, schiariscono la mente e mantengono il corretto equilibrio acido-alcalino.
Sono di sapore predominante dolce, freschi e leggeri
Verdure e frutta fresca e secca, lenticchie, nocciole, yoghurt, latte, burro chiarificato (ghee) grano, segale, orzo, riso specie se integrale, miele, uva, datteri, fagioli, semi di sesamo, quantità moderate di spezie e erbe aromatiche.
Cibi rajasici
Rajas è di media qualità, presenta un elevato contenuto proteico genera una gran quantità di energia fisica.
Zucchero, carne, formaggio, pesce, cibi fritti, uova, patate
Fino all’età di 40 anni il corpo ha notevoli capacità di eliminazione e recupero, che si attenuano con il passar del tempo, quindi tanto più l’eta è avanzata, meno quantità di questi cibi è necessario consumare
Cibi tamasici
Tamas è di bassa qualità e comprende qualsiasi tipo di cibo in scatola, trattato, precotto. Cioccolato, patatine fritte, popcorn e ogni cibo che contenga conservanti chimici. Anche i farmaci, il tabacco, le droghe, sono considerati tamasici, in quanto danneggiano la salute, creando squilibrio.
Consumare cibo prevalentemente sattvico è sicuramente un’ottima scelta per sentirsi attivi, freschi e mantenersi sani.
Nonostante questo sarebbe comunque un bene evitare di mantenere una condotta estremamente rigida. Spesso è il nostro corpo a dirci quello di cui abbiamo bisogno in un determinato momento e credo che abbia il diritto di essere ascoltato. Se impariamo a farlo, probabilmente ci ritroveremo ad alimentarci e a vivere comunque in una maniera più sana, con un occhio attento alle regole fondamentali, consapevoli però di poterle infrangere.
Un rigore eccessivo, così come al contrario la mancanza assoluta di regole diventa tamasico, quindi altrettanto dannoso.
Consumare il cibo in un clima di pace e serenità, in quantità moderate, mangiando lentamente e gustandolo appieno, è il modo migliore perchè si trasformi in energia vitale.