domenica, Aprile 28, 2024
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Smettiamo di preoccuparci di quello che mangiamo!

Smettiamo di preoccuparci di quello che mangiamo!

Smettiamo di preoccuparci di quello che mangiamo

 

Forse il titolo è un po’ provocatorio, ma credo sia arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza nella mente ormai confusa di tutti coloro che per motivi di salute, per dimagrire, per cultura acquisita o per altro hanno fatto diventare il cibo il responsabile assoluto di tutti i malanni, i chili superflui e i problemi della loro vita.

Pubblico qui per intero il messaggio di Denise che da osservatrice attenta del genere umano, ci dà un’ idea di quello che si verifica nella mente di una persona nel momento in cui decide di “mettersi a dieta”

“Non si può più andare in un ristorante o in una pizzeria o in uno di quegli splendidi posticini dove ti propinano quelle meravigliose patatine con pezzetti di pancetta, senza sentirti dire: “beata te che puoi mangiare queste cose senza ingrassare” oppure doverti sentire in colpa perchè mangi “cadaveri” solo per quel piccolo pezzo di pancetta che è finito chissà come nel tuo piatto.

Vuoi comprarti un bel cornetto con la tua dose di burro giornaliera e scopri che sono tutti finiti e ti vogliono propinare per forza il cornetto vegano che chissà come mai resta sempre lì solo soletto e sei costretta a mangiare vegano tuo malgrado. Non che ci sia nulla di male, ma masticare una roba che sembra segatura al posto del soffice cornettino burroso, provoca in me un lieve fastidio gustativo che si ripercuote immediatamente sul mio umore.

Sono cresciuta mangiando quello che volevo, senza costrizioni per determinati alimenti, affidandomi al mio stomaco che mi avvisava quando avevo fame e quando era il momento di smettere di mangiare. Non mi sono creata mai problemi o sensi di colpa se avevo voglia di patatine, merendine o cioccolata, senza mai conoscere l’obesità o la cellulite neanche da lontano. Non disdegno una bella grigliata mista se mi capita e certo non mi trattengo se ho fame dal mangiare un sano gigantesco piatto di pasta,  senza contare le calorie.

Se ho voglia di muovermi mi muovo, cammino, pratico yoga o semplicemente vivo, se ho bisogno di riposo, mi riposo, non saccheggio il frigorifero.

Ho parlato con un po’ di persone che mi hanno raccontato le loro storie travagliate, il loro amore odio per il cibo, il desiderio di diventare snelle e attraenti sottoponendosi a diete e privazioni spesso del tutto inutili. Hanno imparato a memoria tutti i valori calorici di ogni cibo e contano sempre, ogni cosa che passa sotto i loro denti e nonostante ciò ingrassano. Vi siete mai chiesti perchè?

Ponetevi questa domanda? Quanto vi ha fatto bene una dieta?

Sicuramente risponderete: “molto bene, avevo perso 10-20-30 chili….poi…” Eh si, il “poi” c’e’ sempre che è “ho smesso di dimagrire, poi ho cominciato a sgarrare e non mi sono più fermata.”

Tutti COMINCIANO una dieta da lunedi, magari quel lunedi non arriva mai e nel frattempo la domenica si mangiano l’impossibile perchè “tanto da domani si comincia!”

O forse andiamo dal dietologo o meglio ancora dal nutrizionista così ci consiglia il cibo che va bene per noi (cosa ne può sapere uno che non ci conosce?) e ci dice che il nostro corpo deve mangiare 30 grammi di pasta e 100 di pesce con tante verdurine che adesso devono anche essere biologiche, perchè così non sono avvelenate. (a volte mi chiedo quanto business ci sia in questa cosa del biologico, specialmente dopo aver visto dei campi con roba biologica a un passo da quelli “non biologici” con le verdurine che bevevano la stessa acqua e respiravano la stessa aria inquinata…)

Non mi riguarda, quelle rare volte che mangio verdura, compro quella che trovo al prezzo migliore e sicuramente non si chiama BIO, una mia zia era tutta biologica ed è morta molto giovane…

Torniamo ai nostri amici che danno il via alla dieta

Già dalle 7 del mattino siamo lì a preoccuparci di comprare il pesce e come si deve cucinarlo…e già stiamo morendo di fame e aspettiamo che arrivi l’ora di pranzo pregustando quel momento che poi passa subito e aspettiamo lo spuntino, una misera mela che lascia lo stomaco gracchiante e languido e ci porta all’attesa della cena che ci manda a letto leggeri leggeri che quasi non riusciamo a prendere sonno…

E la mattina subito un salto sulla bilancia che segnala una perdita di peso di un paio di chili di liquidi se tutto va bene oppure ci sbeffeggia occhieggiando con la lancetta nella stessa posizione del giorno prima.

E cominciamo a comprare libri di ricette e cerchiamo articoli sul modo per accellerare il metabolismo, scandagliamo il web alla ricerca delle cure urto miracolose e poi scopriamo che forse è il glutine il responsabile del nostro pancione gonfio come un otre, dimenticando che siamo riusciti a divorare un bue la settimana scorsa mentre aspettavamo di metterci a dieta…da lunedì.

E via ai cibi senza glutine…e passare davanti al panificio dove il profumo della focaccia ci provoca un certo languorino, si passa avanti imperterriti e ci si focalizza sull’immagine di noi nella taglia 38… ma quell’immagine non arriva, non la vediamo…dov’e’ finita?

Un pezzettino di focaccia, cosa vuoi che sia. Si entra nel panificio e si divora la focaccia sentendosi amaramente in colpa…a mezzogiorno non mangio… E quando arriva mezzogiorno si decide per uno strappo alla regola, tanto ormai…per oggi ho sgarrato… ricomincio lunedi… Il ciclo ricomincia con qualche etto in più…  🙁  ”   Denise

Denise ha reso l’idea di quello che si verifica nella mente di chi è sempre preoccupato di quello che deve o non deve mangiare. La verità è che forse sarebbe meglio smettere di preoccuparsi di quello che mangiamo!

Il primo errore che si fa quando ci si mette a dieta è proprio pensare di mettersi a dieta.

Già la semplice parola evoca pensieri di privazione, sacrificio e sofferenza e agli esseri umani questo non piace.

Un altro errore che si fa è la promessa: “Da oggi mangerò solo alimenti sani”

Non si può fare una promessa del genere, perchè l’alimento sano non esiste. Ricordate una cosa: qualunque alimento consumato da noi può diventare cura o veleno secondo il modo in cui viene consumato.

Se mangiamo un piatto gigante di verdura e nel nostro cuore c’e’ una matriciana, probabilmente il nostro corpo assimilerà la matriciana con tutti i suoi presunti malefici effetti.

Se la matriciana la mangiamo davvero, gustandola e masticandola felicemente, godendo fino in fondo di ogni singolo boccone, avremo soddisfatto il nostro desiderio, mettendo in moto una serie di reazioni fisiche che porteranno ad una giusta assimilazione e distribuzione in ogni cellula del corpo. La matriciana non si trasformerà in grasso, ma in energia, come è giusto che succeda! Avremo il vantaggio di arrivare al termine del pranzo felici e soddisfatti perchè abbiamo mangiato quello che il nostro corpo ci ha chiesto… la fame arriverà più tardi e più tardi mangeremo quello che desideriamo.

Smettiamo di preoccuparci di quello che mangiamo!

Non abbiamo bisogno di consultare tabelle complicate, bilanciare grassi, carboidrati e proteine, abbiamo un istinto che ci dice cosa dobbiamo mangiare e se in un determinato momento abbiamo bisogno di mangiare cioccolato perchè ci serve produrre endorfine o perchè il nostro cervello ha bisogno di zucchero, niente panico! Non sarà quella cioccolata a farci venire il diabete o a farci ingrassare!

Non è una follia … per noi la follia  è ingozzarsi come dannati nell’attesa di cominciare una dieta sana e bilanciata,  che forse non si comincerà mai o digiunare come se si dovessero espiare dei peccati, invece di imparare ad ascoltarsi e ascoltare il proprio corpo che non tradisce mai.

Se tutti fossimo abituati a comprendere e ad ascoltarci, ci sarebbero meno persone alle prese con i chili di troppo e problemi derivanti da un’alimentazione “sbagliata”.

 

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