sabato, Aprile 27, 2024
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I cinque riti tibetani

Una lunga vita è quello a cui tutti auspichiamo, ma sappiamo benissimo che una vita lunga ha in sè lo svantaggio dell’invecchiamento. Chi di voi non ha mai pensato a quanto sarebbe bello se la fonte della giovinezza esistesse davvero? I cinque riti tibetani ci insegnano che la fonte è dentro di noi, legata alle nostre ghiandole endocrine, ai nostri chakra, prodotta dalla nostra stessa energia, pronta ad essere scoperta all’interno delle nostre cellule, che in qualunque momento, possono tornare a rinnovarsi, basta volerlo.

I cinque riti tibetani non sono dei semplici esercizi  come a prima vista possono apparire.

Devono essere “sentiti” con ogni fibra del corpo, per essere efficaci e portarci ad invertire il processo di invecchiamento. I risultati sono stupefacenti, perchè agiscono in maniera diretta su ogni chakra, stimolando le ghiandole endocrine e ricreando una condizione ottimale per il riequilibrio psico fisico.

I chakra di un individuo giovane e sano hanno un movimento rotatorio costante e veloce, senza blocchi energetici. I cinque riti tibetani agevolano il passaggio dell’energia e riattivano il movimento rotatorio di ciascun chakra

La ricrescita dei capelli, così come il corpo che viene tonificato e la pelle del viso visibilmente più giovane, il miglioramento della funzionalità visiva sono soltanto alcuni dei risultati ottenuti praticando con costanza i cinque tibetani. E’ come se il corpo rinascesse a nuova vita.

Come procedere

Ogni rito deve essere eseguito per un minimo di due volte, aumentando progressivamente fino ad arrivare a 21.

Non è importante il numero di esecuzioni, quanto la consapevolezza del corpo e la sincronizzazione con il respiro. Ogni movimento deve essere “sentito”

Ciascun rito è efficace, ma praticandoli tutti potrete ottenere risultati che vanno al di là delle più rosee previsioni.

Come per qualunque attività fisica, vale la regola di eseguirli a stomaco vuoto.

L’esecuzione deve essere piacevole, mai forzata o eccessivamente stancante. Con il passare dei giorni l’esecuzione vi sembrerà sempre più facile. Cercate di non saltare neanche un giorno, praticate in qualunque momento, anche un solo rito per volta.

Primo Rito Tibetano

In piedi, gambe leggermente divaricate, piedi paralleli, braccia aperte lateralmente.

Fissate un punto davanti a voi e cominciate a ruotare in senso orario.

Fermatevi appena iniziate ad avvertire vertigini.

Premete la radice del naso, all’altezza delle sopracciglia, per attenuare il capogiro.

Dopo qualche tempo riuscirete ad eseguire il rito per 21 volte anche più velocemente senza sentirvi storditi.

Sdraiatevi sul pavimento e riposate per qualche istante

Secondo Rito Tibetano

 

Supini, collo e nuca allungati, braccia lungo i fianchi, palmi della mani a terra.

Inspirando solleva la testa verso lo sterno e le gambe ad angolo retto, tenendo i piedi a martello. Espirando torna a terra con testa e gambe, distendendo le punte dei piedi.

Effettua il numero di ripetizioni che riuscite a sostenere senza stancarvi troppo e poi riposate per qualche istante

TERZO RITO TIBETANO

In ginocchio, dita dei piedi ripiegate, busto eretto, mani sll’attaccatura dei glutei

Espirando, portate la testa in avanti. Inspirando, portate la testa verso l’alto e le spalle indietro, inarcando solo la parte superiore del busto, senza spostare in avanti il bacino.

Contraete i glutei senza spostare le ginocchia e le gambe che devono rimanere perpendicolari ai fianchi.

Espirando flettete la testa in avanti.

Quarto Rito Tibetano

Seduti con le gambe tese in avanti, leggermente divaricate, busto ad angolo retto, piedi con le punte verso il soffitto. Palmi della mani appoggiate a terra, in linea con le anche, punta delle dita in avanti.

Se tutto il palmo non tocca a terra utilizzare un supporto. Inspirando e premendo mani e talloni a terra, portate in avanti il bacino, facendo perno sui talloni, e sollevatelo, in modo da formare un ponte.

Tenete le braccia tese, i glutei contratti, i palmi delle mani e le piante dei piedi saldamente appoggiati a terra, allungando la testa verso la parete dietro di voi.

Espirando, tornate alla posizione iniziale.

Quinto Rito Tibetano

Mettetevi a quattro zampe, appoggiate le mani a terra con la punta delle dita in avanti , busto perpendicolare al pavimento.

Espirando, sollevate il bacino in alto, assumendo una posizione a V, l’asana yoga ADHO MUKHA SVANASANA.

Mantenendo ben tese le gambe e le braccia.Inspirando, riabbassate il bacino e , contraendo fortemente i glutei e restando bene in appoggio sulle mani e sulle punte dei piedi, inarcate busto e testa all’indietro.

Espirando, risollevate il bacino in alto, nella posizione a V.

I movimenti devono essere fluidi e continui. Continuate iniziando con poche ripetizioni fino ad arrivare a 21.

 

E’ importante sapere che:

OGNI CHAKRA E’ COLLEGATO AD UNA GHIANDOLA ENDOCRINA

Primo chakra: Corrisponde alla Midollare del surrene. Ossa, retto, parte posteriore delle gambe e cosce.
Secondo chackra: Corrisponde alle Gonadi. Sistema linfatico, apparato uro-genitae e intestino crasso.

Terzo chakra: Corrisponde al pancreas. Apparato digestivo, diaframma, plesso solare,cistifellea, stomaco, fegato, duodeno, intestino tenue.

Quarto chakra: Corrisponde al Timo. Apparato cardio-circolatorio, polmoni e braccia.

Quinto chakra: Corrisponde alla Tiroide. Apparato respiratorio, corde vocali, lingua e nervi facciali.

Sesto chakra: Corrisponde alla Pituitaria. Sistema nervoso centrale.

Settimo chakra: Corrisponde alla Pineale. Cervello.

Il sistema endocrino in buono stato garantisce la nostra salute fisica e mentale. Le ghiandole endocrine producono ormoni che influenzano la crescita e lo sviluppo del corpo.

Le funzioni di queste ghiandole sono interconnesse, per cui uno squilibrio in una di esse viene trasmesso a tutte le altre, provocando un malfunzionamento generale.

Il sistema endocrino viene influenzato da situazioni emotive, quali stress, piacere, dolore, gioia o paura, viceversa influenza il nostro umore se ci sono variazioni ormonali.

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